KUALA LUMPUR

Nell’estate del 2019 decidiamo di tornare in Asia, la scelta cade sulla Malesia, l’antica Indocina, un paese veramente bello che ci ha affascinato e stupito, un vero e propio crocevia di etnie, culture e religioni.

Unisce uno dei mari più belli che abbiamo mai visto con vere e proprie metropoli di grattacieli altissimi, passando per le foreste primordiali del Borneo, dove abbiamo coronato il sogno di vedere gli oranghi nel loro habitat naturale.

Abbiamo fatto un vero e propio viaggio nell’Asia più vera e selvaggia, prendendo ben 4 voli interni, un mucchio di barche e muovendoci nelle metropoli usando Grab (l’uber asiatico). Gli ultimi giorni ci siamo anche fermati a Singapore, città stato che non appartiene alla Malesia, ma che comunque di fatto è nel suo territorio.

Di seguito l’itinerario di tutto il viaggio:

ITINERARIO:  Milano – Doha – Kuala Lumpur – Kota Bahru – Kuala Besut – Perhentian Besar – Kuala Besut – Kota Bahru – Kuching – Singapore – Kuala Lumpur – Doha – Milano

DURATA DEL VIAGGIO:  31 giorni

COMPONENTI: 2 adulti e 2 bimbi (5 e 12 anni)

PERIODO: da metà giugno a metà luglio 2019

CLIMA: la Malesia ha un clima equatoriale con temperature alte tutto l’anno e minime variazioni stagionali, le precipitazioni sono abbondanti in ogni periodo e rendono il clima umido e afoso. Le piogge cadono con più intensità nella zona orientale del paese e nel Borneo malese soprattutto nei mesi da novembre a febbraio (con un picco tra dicembre e gennaio), infatti se si ha l’intenzione (come noi) di visitare la parte est del paese, per la precisione le isole Perhentian il periodo migliore va da giugno a settembreLa nostra estate è infatti il momento ideale per visitare queste isole, da ottobre fino ad aprile in queste sperdute isole nel Mare Cinese Meridionale arriva il monsone e piove quasi ininterrottamente, al punto tale che le strutture chiudono ed anche i pochi abitanti se ne vanno sulla terraferma.

SICUREZZA: ci sentiamo sicuramente in grado di affermare che mantenendo le solite accortezze di quando si viaggia, la Malesia è una meta super sicura, mai ci è parso di essere in pericolo, anche nelle metropoli di notte ed a maggior ragione nei paesini delle isole o nel Borneo. La gente è disponibile, simpatica e cordiale e tante volte ci siamo fermati a chiacchierare o a giocare con i bimbi del posto.

CAMBIO: la moneta ufficiale è il Riggit (MYR). Attualmente 1 euro è pari a circa 0,22 Myr. Si può cambiare in banca, ma non lo consigliamo, si trova un cambio decisamente migliore dagli innumerevoli Change Office che si trovano un po’ ovunque soprattutto nei centri commerciali. Le carte di credito sono accettate ovunque, soprattutto nelle grandi città, decisamente molto meno nelle isole Perhentian, dove chi le accetta chiede comunque un 5% in più dell’importo che dovete pagare.

Stessa cosa per i Bancomat (ATM) nelle grandi città li troverete senza difficoltà, nelle isole non credo propio (almeno noi non ne abbiamo visti) e comunque  occhio alle commissioni che di solito sono alte. Noi d’altra parte, come sempre, usiamo la carta di credito ed il bancomat solo per le emergenze, preferendo usare il contante, per esempio appena arrivati abbiamo cambiato in un centro commerciale di Kuala Lumpur 2000 euro, con un ottimo tasso di cambio, soldi che ci sono bastati per ben 19 giorni, fino all’arrivo nel Borneo, dove abbiamo cambiato ulteriormente altri euro.

WI-FI: il Wi Fi praticamente lo troverete dappertutto, negli hotel, nei locali e nei ristoranti, sia di Kuala Lumpur che delle Perhentian o del Borneo. Ma dal momento che essere connessi è fondamentale per spostarsi nelle grandi città con Grab e comunicare via Whats App con i barcaioli nelle isole, consigliamo di acquistare una sim locale. All’inizio può sembrare una cosa complessa ma in realtà è la scelta più semplice, efficace ed economica che si possa fare.

In pratica sul vostro telefono abituale (quindi quello con tutti i dati e app) dovrete inserire una sim del posto (noi abbiamo usato UMobile) acquistabile in aeroporto oppure come abbiamo fatto noi in un 7 eleven (quei piccoli supermercati in cui vendono di tutto) di Kuala Lumpur. Bisogna presentarsi con il passaporto ed il telefono ed al costo di all’incirca 11 euro ci hanno installato una sim locale, nel costo era compresa anche la navigazione per 30 giorni, ci hanno pensato loro ad impostare tutto sul cellulare, in 5 minuti abbiamo fatto e siamo rimasti connessi per un mese intero, senza neanche più dover ricaricare (per solo 11 euro!!) abbiamo potuto connetterci ovunque in Malesia, anche sulle isole (tranne a Singapore, lì bisogna ripetere operazione con un operatore locale). Oltre a telefonare e navigare la scheda è inoltre utilizzabile come hotspot personale (vedi modem) per il vostro computer o iPad, noi l’abbiamo fatto e funzionava benissimo.

PRESE ELETTRICHE: sono di quelle con 2 lamelle e perno centrale, di tipo inglese, quindi indispensabile l’adattatore.

VISTO: il visto turistico per la Malesia ha una durata di 3 mesi e non comporta nessun costo. Si può fare direttamente all’arrivo ed è richiesto un passaporto con validità di almeno 6 mesi. Oppure se volete andare sul sicuro vi potete affidare a iVISA sono super professionali ed è veramente comodo, si può fare tutto online ed oltre al visto potrete ottenere anche moduli di dichiarazione sanitaria, documenti dell’ambasciata, foto del passaporto, rinnovi del passaporto, carte turistiche e altri documenti di viaggio, noi lo usiamo spesso e sono veramente affidabili.

FUSO ORARIO: la differenza di fuso orario è di 6 ore in più rispetto a quello italiano

VACCINI/SALUTE: non sono previste vaccinazioni obbligatorie. La situazione ospedaliera è ottima nelle grandi città (Kuala Lumpur, Kuching) molto meno nelle isole Perhentian, dove esiste un’unico pronto soccorso/ambulatorio nell’isola minore Kecil. Ambulatorio molto basico, in cui siamo anche stati, per via di punture di meduse, come spiegheremo più approfonditamente più avanti. Riteniamo comunque auspicabile sperare di non farsi veramente male quando si è alle Perhentian perchè la situazione non è delle migliori. Come in tutti i viaggi (soprattutto quando si è con dei bimbi) consigliamo una bella scorta di farmaci sempre a portata di mano (antibiotici, antinfiammatori, creme per punture di meduse e insetti, farmaci per fermare la diarrea ecc…)

RELIGIONE: la Malesia è un paese multiculturale e multiconfessionale, il 61,3% degli abitanti è mussulmano, il 19,8% pratica il buddhismo e il 9,2% il cristianesimo (sopratutto nel Borneo), mentre il 6,3% l’induismo e l’1,3% la religione tradizionale cinese.  A noi tutto questo miscuglio di religioni ci è piaciuto da matti e non ci è parso di percepire particolari tensioni tra gli adepti delle varie fedi, inoltre  visitare i templi con tutti i loro rituali e le loro tradizioni è stata una delle nostre attività preferite.

TRASPORTI: il principale mezzo di trasporto, quello che abbiamo usato di più è stato il taxi (nelle città) e i water taxi (sulle isole). Abbiamo scelto di girare in taxi per Kuala Lumpur perché di passare troppo tempo sottoterra con la metropolitana non ne avevamo voglia, contando poi che viaggiare in 4 sul metrò non è poi così economico…

…un’alternativa ai taxi è sicuramente il servizio che offre KL HOP – ON  HOP – OFF si tratta in pratica di autobus a due piani con fermate prestabilite in tutti i punti d’interesse di Kuala Lumpur, si può scendere e salire quando si vuole e comprando il biglietto, che si fa direttamente sul bus, valido per 3 giorni diventa molto economico ed interessante, noi purtroppo l’abbiamo scoperto troppo tardi, in pratica l’ultimo giorno, quindi non c’era più poi tanta convenienza.

Abbiamo quindi usato quasi sempre l’applicazione Grab (che è poi l’Uber asiatico) facile e pratico ti dice in anticipo la spesa che devi affrontare per ogni tragitto, le macchine sono quasi sempre nuove di pacca e gli autisti simpatici e disponibile a dare dritte e consigli. E poi costa veramente, veramente poco. Logico per poter usufruire di Grab è indispensabile avere una connessione internet sul telefono e questo è uno dei principali motivi per cui la prima cosa che abbiamo fatto è stato installare una sim locale.

Le Perhentian invece sono isole completamente selvagge, in pratica non solo sono prive di mezzi di trasporto, non ci sono propio le strade, solo sentieri nella giungla. Quindi per spostarsi da una spiaggia all’altra si usano i water taxi. Barchette che per pochi euro ti portano e ti vengono a prendere da una spiaggia all’altra, ed anche qui diventa indispensabile poter comunicare con i barcaioli tramite Whats App.

VOLI: di solito i migliori prezzi per i voli su Kuala Lumpur e Singapore li applicano le compagnie aeree mediorientali come; Qatar, Emirates, Ethiad oppure a volte anche Turkish Airlines e facendo scalo a Bangkok Thai Airways. Noi muovendoci abbastanza presto, in febbraio, siamo riusciti a compare 3 biglietti adulti (eh si..Anita ha compiuto 12 anni e per le compagnie aeree ora è adult…sic!) e 1 child all’ottimo prezzo di 1870 euro per tutti e quattro con Qatar Airways.

Per quanto riguarda i 4 voli interni invece ci siamo affidati come al solito ad Air Asia, comprandoli direttamente dalla comoda applicazione sul telefono. I voli interno sono costati mediamente veramente poco, una media di 20-30 euro a tratta a persona.

CIBO: il cibo, come sempre, quando viaggiamo in Asia è stata una delle cose che ci è piaciuta di più. Il riso in tutte le sue forme, la vera cucina cinese (noodles, spring roll più tante altre cose di cui non conosciamo il nome) la cucina indiana che noi adoriamo, il nasi goreng indonesiano, i satay (spiedini).

In pratica il cibo rispecchia in pieno il melting pot in cui la Malesia è immersa, senza contare poi il cibo da strada, pratico, buono ed economicissimo. Quando poi i bimbi, sopratutto Alfredo storcevano un  po’ il naso per qualche pietanza troppo strana o piccante, veniva in nostro aiuto…

…soprattutto sulle isole, il classico pesce appena pescato, scelto, pesato e cucinato alla brace con accompagnamento di riso al cocco e patate. Alfredo è andato avanti alle Perhentian praticamente solo con quello, roti canai (pane indiano), tuna sandwich e tanta frutta, sopratutto cocomero, mango, banane. Abbiamo mangiato in ristoranti, bancarelle, in spiaggia e sulle barche. Naturalmente nelle  grandi città, Kuala Lumpur, Kuching e Singapore, le cose cambiavano e la scelta si faceva più ampia e come sa bene chi viaggia con bimbi prima o poi bisogna trovare la pizza o gli spaghetti al pomodoro, cosa che naturalmente abbiamo fatto anche noi e alla fine non erano poi neanche così male.

LINGUA: la lingua malese è totalmente incomprensibile, per fortuna nelle grandi città parlano tutti un’inglese abbastanza fluente, un po’ meno sulle isole, dove soprattutto le persone anziane stentano a capire ed esprimersi in inglese. Con i giovani ed in pratica con tutti quelli che hanno a che fare con i turisti invece non troverete alcuna difficoltà ad esprimervi in inglese.

COSTI: in definitiva un viaggio in Malesia per una famiglia di 4 persone può avere un costo abbastanza accessibile, mangiare sia nelle grandi città che sulle isole comporta una spesa che sia aggira sui 12-14 euro per tutti e quattro (mangiando pesce appena pescato) muoversi in città in 4 con Grab alla fine costa pochissimo e se ci si muove in metropolitana si spende ancora meno.

Per quanto riguarda gli alloggi, nelle città ce ne sono di tutti i tipi e prezzi e se ci si muove per tempo con Booking si possono trovare offerte veramente allettanti (come è capitato a noi a Kuala Lumpur). Alle Perherentian il discorso è diverso, sono isole piccole e con una limitata ricezione alberghiera (sopratutto di un certo standard) quindi troverete molte sistemazioni da backpapers tipo ostelli con bagno in comune e bungalow (che qui chiamano chalet) abbastanza basici, e poche sistemazioni di media qualità, comunque tutte con un pessimo rapporto qualità/prezzo, a differenza di altri paesi asiatici, come Indonesia e Thailandia, le strutture delle Perhrentian, scontano un po’ il fatto che per 6 mesi all’anno sono chiuse, quindi nei mesi di apertura (la nostra estate) si devono rifare.

Comunque, tenete sempre a mente che una vacanza di 15 giorni per una famiglia di 4 persone su queste fantastiche  ed incontaminate isole viene a costare (tolto il volo internazionale) sicuramente molto meno di una settimana in Liguria e secondo noi ne vale assolutamente la pena, per quanto ci riguarda ci siamo totalmente innamorati di questo mare limpido, caldo e di questa natura selvaggia e rifaremmo tutto il viaggio anche domani.

Andiamo quindi a cominciare il racconto di questa nuova avventura. Dopo aver fatto i bagagli, che come si vede in foto per metà erano occupati da attrezzature per fare snorkeling…

…siamo partiti da Milano Malpensa verso le 17:00 con Qatar Airways (grande ed ottima compagnia che usiamo spesso)…

…siamo partiti come sempre con solo bagaglio a mano, questi 2 zaini e 2 trolley che vedete in foto, ormai siamo grandi esperti e riusciamo a fare stare tutto in 4 colli da 7 kg l’uno, per noi è troppo comodo viaggiare così, a maggior ragione in questo viaggio, dove avremmo preso un mucchio di barche, di auto e fatto 4 voli interni.

Inoltre, soprattutto quando si va in Asia, confidiamo molto nelle lavanderie che incontreremo lungo il viaggio…

..in tanti ci avete chiesto come facciamo a girare con solo bagagli a mano, la risposta è in questa foto, alla modica cifra di 2 euro, alle Perhentian, ci hanno lavato e stirato tutta questa roba qui.

Comunque dopo 6 ore di volo abbiamo fatto scalo a Doha, come sempre cerchiamo voli notturni, così da far dormire i bimbi, siamo infatti arrivati a Doha che era all’incirca mezzanotte e dopo un’attesa di un paio d’ore ci siamo imbarcati per Kuala Lumpur, altre 6 ore di volo ed eravamo a destinazione…

 

K  U  A  L  A       L  U  M  P  U  R

Siamo arrivati in questa grande metropoli asiatica all’incirca che erano le 15:00 ora locale. Dall’aeroporto per arrivare in centro città ci vuole un’ora circa e sicuramente il metodo più semplice e prendere il KLIA EXPRESS un trenino che ti porta direttamente in città, ma noi ci eravamo messi d’accordo con il residence che ci avrebbe ospitato di farci venire a prendere, quindi puntale all’uscita c’era una ragazza con un van che ci ha portato a destinazione, con il senno di poi, non lo faremmo più perché c’è venuto a costare praticamente il doppio che se avessimo usato Grab, ma va beh, sai com’è il primo giorno, qualche cavolata ci sta.

Avevamo prenotato su Booking, con mesi d’anticipo 3 notti al Platinum Residence e scelta mai fu più felice. Prenotando con mesi d’anticipo abbiamo trovato un superprezzo per la miglior sistemazione in assoluto di tutto il viaggio. Si tratta di un appartamento privato all’interno di un Hotel (il Face Suites) situato in un grattacielo di 50 piani, vicinissimo alle principali zone d’interesse come il Kuala Lumpur Convention Center (KLCC), lo Starhill Gallery e il Pavilion Kuala Lumpur.

Ma non solo, la ciliegina sulla torta è che dava la possibilità di accesso ad una fantastica Sky Infinity Pool al 50 piano, dove oltre la piscina c’era un centro fitness, un bar, un ristorante ed una pazzesca vista sulla città, guardate qua:

L’appartamento aveva la connessione WiFi gratuita, l’aria condizionata, la TV a schermo piatto, il soggiorno con divano, la cucina ben attrezzata con zona pranzo e il bagno con doccia, asciugacapelli e set di cortesia, a nostra disposizione anche un microonde, un frigorifero, un forno e un bollitore ed anche una lavatrice e la mamma e riuscita a fare anche un bucato!!…questo video per rendere bene l’idea:

Insomma di tutto e di più e per noi, abituati a ben altre sistemazioni, un vero lusso. Quindi appena arrivati, in pieno Jet Lag, la prima cosa che abbiamo fatto…

…è stata di fiondarci nella Sky Infinity Pool al 50 piano e rimanere a mollo per diverse ore in modo da riprenderci per bene dal viaggio.

Ed è stato bellissimo rinfrescarci dopo un giorno e mezzo passato tra aeroporti e aerei…

…osservare tutta la città dall’alto stando immersi nell’acqua è e rimane una sensazione bellissima che non avevamo mai provato…

…comunque ad un certo punto siamo usciti, era ancora giorno e non si potava sprecare tutto il pomeriggio in piscina, fare uscire i ragazzi non è stato per niente facile…

…ma c’è l’abbiamo fatta, quindi siamo usciti incamminandoci a piedi verso il KLCC che è poi un complesso ai piedi delle Petronas Towers, composto da un enorme centro commerciale dove c’è anche l’Acquario, un meraviglioso, gigante e curato parco con giochi d’acqua e fontane e le enormi torri che sovrastano il tutto dall’alto.

La prima cosa che abbiamo fatto è stata di fermarci ad un 7 eleven (quei piccoli supermercati che vendono di tutto) per comprare la sim locale, un ragazzo indiano ci ha impostato tutto sul telefono ed alla modica cifra di 11 euro siamo stati connessi per un mese intero. Come abbiamo detto in precedenza il fatto di poter connettersi al di fuori dei Wi Fi degli hotel e dei locali è risultato indispensabile, soprattutto per poter chiamare i taxi con Grab, che è stata, infatti, la prima cosa che abbiamo fatto, visto che muovendoci a piedi ci eravamo già persi.

Abbiamo quindi preso il nostro primo Grab Taxi e ci siamo fatti portare nel primo luogo che avevamo intenzione di visitare:

 

P  E  T  R  O  N  A  S      T  O  W  E  R  S

Simbolo iconico di questa bella metropoli, le Petronas Towers svettano imponenti dalle basi del KLCC, grande contenitore che racchiude un centro commerciale enorme, dove noi abbiamo cambiato in un change office, ad un ottimo tasso, 2000 euro in contanti, soldi che ci sono bastati per ben 20 giorni, fino all’arrivo nel Borneo.

Avevamo preso i biglietti per accedere alle torri qui  alcuni mesi prima, cosa che consigliamo caldamente di fare, si evitano code e soprattutto si può decidere il giorno e l’ora in cui ci si vuole andare.

Consigliamo di andarci verso sera, quasi al tramonto, per avere una vista della città che si illumina ed anche per poter poi assistere allo spettacoli di luci e fontane che danzano al ritmo della musica, che avviene verso le 8.00 di sera ai piedi delle torri dalla parte del parco.

Le Torri Petronas, sono due torri gemelle alte 452 metri, e costituiscono una delle più imponenti opere dell’ingegneria umana. Prendono il nome dalla compagnia petrolifera statale malaysiana, la Petronas…

…ci si accede in piccoli gruppi salendo con ascensori differenti, prima si arriva sul ponte che le unisce, poi si sale fino al 86 esimo piano, dove si trova un plastico di tutta l’area e la vista della città è spettacolare.

In totale tutta la visita durerà all’incirca 30-40 minuti è un giro che consigliamo di fare, soprattutto se si è con dei bimbi, ad Alfredo per esempio è piaciuto un sacco, un piccolo riassunto in video qui:

Una volta finita questa visita ci siamo addentrati all’interno del gigantesco Mall che stava propio alla base delle torri, c’erano negozi di tutti i tipi, soprattutto molti marchi di lusso, ristoranti, fast food…

…ed in mezzo a tutta questa scelta abbiamo localizzato un vero Illy Cafè dove ci siamo sparati un autentico espresso con deliziose torte al seguito.

Rifocillati e carichi di very italian coffe ci siamo messi alla ricerca dell’entrata dell’acquario, che sapevamo essere lì intorno dentro al centro commerciale, dopo vari km e tentativi andati a vuoto siamo riusciti a trovarla ed quindi iniziata la seconda visita della giornata:

 

A  Q  U  A  R  I  A

Aquaria è l’acquario di Kuala Lumpur e sebbene non sia all’altezza, per esempio, di quello di Valencia, merita sicuramente una visita, non ha un costo eccessivo, in un paio d’ore si visita tutto…

…e poi il piccolo Alfredo di 5 anni non aveva ancora mai messo piede in acquario.

Di bello ha che c’è un lungo tunnel che si percorre stando fermi su un pedana che si muove…

…si è completamente circondati da tutti i pesci che poi avremmo visto dal vivo alle Perhentian…

…mante, tartarughe, meduse, squali di tutti i tipi, insomma una bella visita e poi a noi gli acquari ci sono sempre piaciuti, il tutto è riassunto in video qui:

Finita la visita all’acquario eravamo sfiniti ed affamati, ci siamo quindi fermati a mangiare in un fast food (eh si in vacanza lo permettiamo ) all’interno del Mall, per poi uscire cercare un Grab Taxi e farci portare al nostro residence, come primo giorno avevamo fatto abbastanza.

La mattina successiva, belli riposati e dopo avere fatto una bella colazione a buffet, non era compresa nel prezzo ma comunque aveva un costo accettabile, eravamo pronti ad affrontare una intensa giornata…

…il giorno prima, infatti, tra i vari e simpatici autisti Grab che ci avevano scarrozzato per la città, avevamo conosciuto questo ragazzo indiano, Suresh, con lui ci siamo messi d’accordo di fare una paio di escursioni che distavano dal centro di Kuala Lumpur circa un’ora e mezzo, per la precisione volevamo andare a vistare il Kuala Gandah Elephant Sanctuary ed al ritorno fermarci alle famose Batu Caves.

Lui ha accettato, dietro un giusto compenso, di portarci in maniera privata (extra Grab) così non avrebbe avuto la percentuale da pagare all’applicazione e noi avremmo potuto risparmiare notevolmente. Detto fatto alle 10 di mattina, come d’accordo, era davanti all’hotel che ci aspettava per portarci al:

 

K  U  A  L  A    G  A  N  D  A  H    E  L  E   P  H  A  N  T    S  A  N  C  T  U  A  R  Y

Con un’amante degli animali come Anita, la visita al santuario degli elefanti non poteva mancare. Si tratta di un centro per la riabilitazione e salvaguardia degli elefanti che hanno perso il loro habitat a causa delle coltivazioni di olio di palma o che hanno subito maltrattamenti.

Dista all’incirca un’ora e mezza da Kuala Lumpur e la strada, veramente bella, si snoda tra colline ricoperte da una giungla impenetrabile.

Gli elefanti vengono portati in questo centro dove vengono “coccolati” grazie alle cure dei volontari e al sostentamento dei turisti, l’entrata è infatti ad offerta libera, tra le altre cose trasmettono un filmato dove raccontano come vengono salvati e trasportati quelli ancora liberi ed in difficoltà che ci sono Malesia.

Si è liberi di dargli da mangiare e coccolarli. Poi volendo, facendo un’offerta, una guida, nel nostro caso questa ragazza, ti porta in giro facendoti conoscere ogni elefante, attualmente ci sono 26 esemplari ed ognuno mangia 140 kg di cibo al giorno…

…c’era per esempio questa tenera cucciola orfana e capellona, Ellie, con una protesi alla zampa anteriore, che gli era stata dilaniata da una tagliola, la maggior parte di questi animali infatti purtroppo non potrà riacquistare la libertà..

…la ragazza volontaria è stata veramente brava ci ha spiegato per bene il funzionamento del centro, purtroppo non siamo riusciti a fare il bagno con gli elefanti, perché quel giorno il fiume era in secca, questo è dispiaciuto un pò ad Anita, ma tutto sommato la visita gli è piaciuta assai e consigliamo, se capitate da questa parti di venirci, perlomeno per contribuire al sostentamento di questo bello ed unico posto, di seguito il video:

Finito di coccolare e sfamare elefanti, ci siamo rimessi in auto in direzione della prossima meta:

 

B  A  T  U     C  A  V  E  S

Pensavamo che la visita al Tempio Indiano delle Batu Caves fosse una roba da turisti, invece ci siam dovuti ricredere, come tante cose in cui c’entra “l’India” il tutto ha un suo perché…

…appena si arriva ci si trova sulla sinistra questo bello e colorato tempio dedicato ad Hanuman, il dio scimmia della mitologia indù…

…in cui logicamente siamo entrati subito, a piedi nudi, come è prassi in tutti i templi indiani…

…non c’era nessuno, soli noi circondati da statue, dipinti e bassorilievi che narravano la storia del Ramayana, di cui Hanuman è parte importante…

..c’era anche un museo e una galleria, ricca di dipinti che descrivono la storia mitologica di Murugan e la sua battaglia contro il demoniaco Soorapadam.

Murugan dio guerriero figlio di Shiva e Parvati è infatti a lui che è dedicato il tempio principale ed è rappresentato dalla famosa ed imponente statua dorata che è stata edificata alla base della scalinata, con i suoi 42 metri, si tratta della statua dedicata a Murugan più alta del mondo…

il tempio a lui dedicato si trova infatti all’interno della enorme grotta (caves) e ci si accede scalando i 272 gradini collocati all’ingresso, tutti numerati e coloratissimi…

…nel percorso e anche all’interno della grotta stessa non è raro imbattersi in gruppi di macachi curiosi, che vivono cibandosi su quanto lasciato da devoti e turisti e dai ristoranti circostanti, e sono divenuti ormai parte della scenografia del luogo…

…una volta dentro le dimensioni della grotta sono impressionanti, per terra il pavimento è bagnato e sdrucciolevole per via dell’acqua che gocciola dalla volta della caverna…

…subito ci si trova davanti il tempio più importante del sito, dedicato a Murugan, dio guerriero figlio di Shiva e Parvati. Si tratta di una divinità che raccoglie il maggior numero di devoti dalle popolazioni originarie del Tamil Nadu…

…logicamente, sempre lasciando i sandali all’uscita, siamo immediatamente entrati…

…e meraviglia delle meraviglie siamo arrivati proprio mente si svolgeva una cerimonia indiana….

…con tanto di flauti, tamburi, incensi, preghiere e devoti, non sappiamo a cosa si riferisse, ma a noi l’India con tutti i suoi rituali affascina sempre…

…c’è la siamo quindi goduta tutta ed anzi la mamma di Trip Family ha cercato anche di parteciparvi, il video di seguito rende forse meglio l’idea:

In definitiva questa visita c’è piaciuta parecchio, come avrete visto dal video, non sono mancati all’interno della grotta i negozietti di souvenir, arte e oggettistica sacra indù, mentre fuori invece c’erano numerosi ristoranti indiani ed a tale proposito in mezzo a tanta “indianità” ci è venuta voglia di mangiare indiano.

Quindi su consiglio del nostro fidato driver indiano Suresh (che nel frattempo ci aveva aspettato pazientemente nel parcheggio) ci siamo fatti portare a Kuala Lumpur in un luogo dove c’era solo l’imbarazzo della scelta nel trovare un buon ristorante indiano, dopo neanche un ora di auto siamo infatti arrivati a:

 

L  I  T  T  L  E      I  N  D  I  A

Siamo arrivati a Little India, caratteristico quartiere di Kuala Lumpur che era sera e piovigginava…

…affamati ci siamo fiondati subito dentro al primo ristorante indiano che abbiamo trovato, un posto veramente “indiano” c’era la musica al massimo, pieno solo di indiani…

..e con noi unici clienti occidentali, abbiamo mangiato riso byriani, naan, pollo al curry cucinato col tandoori, un’infinita di roti canai (che è stato l’alimento principale di Alfredo per tutto il viaggio)…

…buonisssimi samosa, salse varie estramente piccanti, il tutto servito su foglie di banano…

…e nel tradizionale thali e come vuole la tradizione abbiamo cercato anche noi di mangiare tutto con le mani, come facevano i nostri vicini di tavolo e dobbiamo dire che ai nostri figli mangiare con le mani piace assai.

Finito di mangiare ci siamo messi a passeggiare per il quartiere, tutti i negozi erano ancora aperti, nonostante fosse sera inoltrata…

…e da quasi tutti usciva musica indiana sparata al massimo…

…ci siamo fermati a comprare collanine e bracciali, di cui mamma e figlia non possono fare assolutamente a meno…

…in pratica si tratta di questa lunga via, contornata da questa colonne, con ai lati ristoranti, negozi, bancarelle, supermercati…

…tutti rigorosamente made in India, con solo indiani per strada, sembrava veramente di essere in una qualsiasi via di Mumbai…

…siamo entrati dentro supermercati che vendevano di tutto dai pannolini fino ai pneumatici, passando per gli immancabili souvenir religiosi indiani…

…una viuzza era poi dedicata solamente ai fiori o meglio alle collane di fiori che si usano nelle cerimonie e che facevano proprio lì davanti ai tuoi occhi…

…insomma un vero spaccato di ordinaria follia indiana, che noi veri appassionati di questo paese, abbiamo amato parecchio, di seguito un video che spiega meglio tutto:

Finito di passeggiare per questa piccola India abbiamo raggiunto Suresh che imperterrito da vero driver indiano ci aspettava in macchina e ci siamo fatti portare al residence, stanchi, distrutti da questa giornata veramente intensa.

Ma però una volta arrivati al 50esimo piano del nostro grattacielo, prima di entrare nell’appartamento, non abbiamo resistito, quindi dopo il Santuario degli Elefanti, le Batu Caves, Little India non ci siamo fatti mancare una:

 

I  N  F  I  N  I  T Y      S  W  I  M  M  I  N  G      P  O  O  L      B  Y     N  I  G  H  T

E non c’è stata cosa più bella che tuffarsi in una piscina al 50 esimo piano, di notte, tutta la stanchezza accumulata durante la giornata è sparita…

…osservare ammollo le Petronas Towers illuminate, con tutta l’acqua della piscina illuminata di un intenso azzurro in netto contrasto con la notte buia…

…vedere tutta quanta la città illuminata da questa impressionante altezza ha avuto indubbiamente un certo fascino che ancora adesso ci ricordiamo con piacere…

….siamo stati in acqua un casino di tempo, non saremmo più voluti uscire…

…questo residence, che tra l’altro ha un prezzo più che accessibile, lo consigliamo caldamente…

…non solo la camera/appartamento è perfetta per una famiglia, ma l’accesso a questa piscina da solo vale il prezzo del soggiorno, in questo video si capisce meglio:

Comunque ad un certo punto siamo andati a letto, stanchi, bagnati e felici, come seconda giornata a Kuala Lumpur eravamo più che soddisfatti.

La mattina dopo ce la siamo presa comoda, ci siamo svegliati con calma e dopo la solita bella colazione a buffet, siamo usciti decidendo stavolta di muoverci a piedi.

Con l’aiuto di Google Maps camminando una quarantina di minuiti siamo arrivati alla prima meta della giornata il:

 

K  L       F  O  R  E  S  T       E  C  H  O       P  A  R  K

In pratica si tratta di una porzione di vera giungla tropicale tra i grattacieli di una metropoli, l’entrata è completamente gratuita…

…e come si vede bene in questa foto si è nel pieno centro di Kuala Lumpur, dove hanno preservato e protetto questo lembo di originaria foresta che si percorre su questa passerelle sospese a 30 di metri i da terra…

..la Canopy Walk, che poi non è altro che un percorso sospeso tra le fronde di varie specie di alberi. Un’insieme di piante che coabitano tra loro e danno vita alla rigogliosa KL Forest Eco Park di Kuala Lumpur…

…il tour è diviso in stazioni/torri di avvistamento, identificate con una lettera dell’alfabeto, questo permette di non perdersi e ricordarsi da quale punto del parco si è entrati…

…è un’esperienza che permette di immergersi a 360 gradi nella natura tropicale malese e che fa respirare profumi e sensazioni nuove, camminare su queste passerelle, sospese a molti metri da terra ad Alfredo per esempio è piaciuto da matti, salvo un momento in cui è stato assalito da formiche rosse!

Si sarebbero dovuti avvistare anche uccelli e scimmie, ma noi non ne abbiamo proprio visti, solo formiche rosse, il video di seguito rende meglio l’idea della passeggiata sulla Canopy Walk:

Dopo questo bel giretto, che consigliamo di fare, dura in totale un paio d’ore e poi è a costo zero, abbiamo preso un Taxi Grab per farci portare alla seconda meta della giornata il:

 

K  L        B  I  R  D      P  A  R  K

Potevamo noi, con un’amante degli animali come Anita e con due pappagalli che volano per casa liberi, evitare una visita al KL Bird Park di Kuala Lumpur…

…no ed infatti in tarda mattinata eravamo lì, in una delle più grandi voliere del  Sud Est Asiatico che copre circa 21 ettari dei giardini Lake Gardens della capitale…

…il parco è diviso in tre zone e ospita circa 3000 uccelli di 200 specie diverse, per il 90% asiatiche. Molti volatili sono liberi e scorrazzano tranquillamente tra le gente…

…molti altri, come i pappagalli per esempio, sono invece chiusi in gabbie, che seppur grandi, a noi non sono piaciute mica tanto…

…rimane comunque una visita interessante da fare per chi ama gli animali. La mascotte del parco è il bucero, comunemente chiamato hornbill, per via del corno posizionato sopra il becco…

…a noi dopo tanto girovagare in mezzo a tutti questi volatili c’è venuta fame, abbiamo quindi mangiato nel ristorante all’interno del parco…

…abbiamo poi continuato a girare anche dopo pranzo, visitando la stanza dove tengono in incubazione le uova…

…ed assistendo anche allo spettacolo che ad orari prestabiliti fanno tutti i giorni, insomma una visita carina, niente di eccezionale ma che comunque quando si è con dei bimbi è sempre piacevole da fare, di seguito il video:

Usciti dal KL Bird Park era metà pomeriggio e visto che sarebbe stato l’ultimo giorno che passavamo in questa metropoli abbiamo pensato che non potevamo perderci lo spettacolo di luci e giochi d’acqua che tutte le sere avveniva sotto le Petronas Towers, quindi sempre con un Taxi Grab ci siamo fatti portare al:

 

K  L  C  C        P  A  R  K

il KLCC Park non è altro che un’enorme parco giochi posto ai piedi delle Petronas Towers, ci sono un’infinità di giostre e attrazioni per i bimbi, compresa questa enorme vasca con l’acqua bassissima, perfetta per fare sguazzare i piccoli nelle calde ed afose giornate malesi, c’erano talmente tanti giochi e lo spazio era talmente grande che Alfredo si è divertito come un matto e noi abbiamo seriamente avuto paura di perderlo…

…il tutto è immerso in un parco perfettamente tenuto e curato, che man mano che si avvicinava la sera ha cominciato a riempirsi di gente, non solo di turisti, ma come abbiamo potuto notare arrivava moltissima gente del posto…

…arrivavano famiglie intere che una volta accomodatosi sulle panchine o sull’erba era pronta a godersi lo spettacoli di luci e giochi d’acqua…

…che danzavano a ritmo della musica sparata alta dagli  altoparlanti. Lo spettacolo viene fatto tutte le sere ed inizia appena fa buio, circa verso le 20:00, merita di essere visto dura all’incirca 15 –  20 minuti, il video rende sicuramente meglio l’idea:

Finito lo spettacolo eravamo affamati e visto che era l’ultima sera non potevamo mancare la visita ad un luogo di cui tanto avevamo sentito parlare, abbiamo quindi preso l’ennesimo taxi Grab e ci siamo fatti portare a:

 

J  A  L  A  N        A  L  O  R        S  T  R  E  E  T       F  O  O  D

Jalan Alor non è altro che una lunga via dedicata al cibo da strada, un concentrato di odori, musica e colori da far girare la testa…

…tutti i tipo di cibo, cinese, indiano, vietnamita, malese, una vera e propria spremuta di Asia in un’unica via…

…c’erano intere famiglie a mangiare ed anche qua c’è sembrato di incontrare molta gente del posto, oltre ai turisti come noi…

…suoni, odori, pietanze mai viste, in questa foto per esempio un’infinita scelta dei famosi Satay, che sono poi spiedini fatti con qualunque cosa…

…porridge di rane, ravioli al vapore di tutti i tipi, si poteva scegliere il cibo e mangiarselo camminando oppure sedersi a consumare nei tavolini di plastica che ogni bancarella aveva a disposizione…

…noi abbiamo preso dei satay, assaggiato dei ravioli al vapore e  gustato degli ottimi spring roll (involtini primavera) che fatti sul momento da veri cinesi non hanno niente a che vedere con quelli che si mangiano in Italia nei ristoranti cinesi…

…abbiamo poi fatto incetta di frutta fresca, da portarci nel residence, ma sopratutto da consumare il giorno dopo, visto che ci aspettava un’intera giornata di trasferimenti…

…quest’ultimo giro in questa affollata e chiassosa via è stato il giusto coronamento di questi 3 giorni passati in giro per Kuala Lumpur, consigliamo di venirci assolutamente di sera, così da poter vedere racchiuso in mezzo km un vero concentrato di Asia, di seguito il video che fa capire con precisione in cosa consiste questa via:

Come avrete visto dal video, Alfredo poverino, era letteralmente crollato, per lui di soli 5 anni arrivare a sera tardi, specialmente dopo certe giornate intense era molto dura.

Ma d’altra parte perdersi Kuala Lumpur di notte è da pazzi, come tutte le metropoli, infatti, anche questa città da il meglio di sé quando calano le tenebre, guardare per credere:

Inaspettatamente Kuala Lumpur ci è piaciuta assai, non pensavamo di trovarla così bella, pulita, ordinata e moderna, sicuramente ci saranno aeree pìù degradate e pericolose, ma limitandosi a girare per il centro non s’incontra niente di tutto ciò.

Pensiamo che 3 giorni siano più che sufficienti per visitarla, abbiamo fatto un mucchio di cose, visto tanti posti e conosciuto simpatica gente di tutte le etnie, probabilmente ci sarebbero state altri giri da fare, ma noi avevamo voglia di andare nel luogo che era poi il vero motivo del nostro viaggio in Malesia.

Siamo quindi andati a letto, la mattina dopo ci aspettava un vero proprio viaggio; avremmo dovuto prendere, auto, aereo, pulmino, barca per arrivare in un piccolo paradiso le…

PERHENTIAN   ISLANDS

SARAWAK  BORNEO

SINGAPORE

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6 commenti

      1. e comunque nel frattempo ho letto gran parte dei contenuti del sito e vi faccio i miei più sinceri complimenti!
        bellissimo e molto molto interessante e utile per chi come noi sta per andare in Malesia per 3 settimane.
        Grazie!!

        1. Grazie! Il fatto che mi dici che sia utile ci rallegra parecchio, perché è propio quello l’intento.Godetevi la Malesia, come avrai letto a noi è piaciuta tantissimo e se vi servono altre info non esitate. Buon viaggio!

          1. Ciao Mari, anche noi in partenza per la Malesia per 3 settimane. Molto utile il tuo articolo. Ti ricordi per caso come si chiama il ristorante dove avete mangiato a Bricksfied?

          2. Ciao, no purtroppo non ricordiamo nome, buon viaggio e godetevi questo splendido paese!

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